The Assent Il Figlio Del Diavolo
Joel (Robert Kazinsky), padre single con prole a carico, si dedica alla scultura mentre lavora sottopagato come meccanico. Soffre di schizofrenia, dopo aver perso la moglie Sarah in un incidente automobilistico. Inoltre è sottoposto a ripetute visite di controllo: deve assumere determinati psicofarmaci e -per assicurarsi l'affidamento del piccolo Mason- garantire la presenza quotidiana di Cassie (Hannah Ward), una babysitter. Quando questa decide di abbandonare il lavoro, Joel sperimenta una serie di eventi inspiegabili che si verificano nella sua abitazione. Con il procedere delle manifestazioni, apparentemente percepite anche dal figlio, gli avvenimenti precipitano. Cassie, turbata dai comportamenti di Joel e Mason, si rivolge a padre Lambert (Peter Jason), da poco uscito dal carcere dopo essere stato coinvolto nel decesso di un bambino di cinque anni, sottoposto ad esorcismo.
The Assent Il figlio del diavolo
Pearry Reginald Teo è nome noto anche in Italia, essendo di lui arrivato -direttamente in dvd- l'indifendibile Ghosthunters (2016). Qui, pescando da molte fonti (con L'esorcista a capo di tutto) realizza un omnibus dell'orrore che parte con certo ritmo. Un padre inquieto, turbato dalla perdita della moglie e da una situazione economica precaria, profonde il suo talento d'artista in sculture inquietanti, dal sapore satanico. Come una calamita, attira dunque su di sé, e chi gli sta accanto, forze negative: siano esse frutto di storture mentali o entità ultraterrene. La macchina fotografica, una polaroid, utilizzata per confermare le sue "allucinazioni", mai da esito positivo. Se Reginald Teo (anche autore della sceneggiatura) si fosse mantenuto su questo piano di ambiguità narrativa, The assent poteva dirsi un horror riuscito. Invece, da metà tempo in poi, oltre a ricalcare il leit motiv del film di Friedkin, il regista opta per allargare il campo, introducendo figure mostruose, entità sfuggevoli e shadow men (uomini ombra), per poi dirigersi verso un finale confus(i)o(nario) con ribaltone impossibile, data la cronologia degli eventi (padre Lambert non può essere frutto di allucinazione diabolica, ci viene introdotto sin dall'inizio come personaggio reale). Certo, non mancano momenti riusciti, grazie alla buona fotografia e ai suggestivi effetti speciali, ma nel complesso The assent finisce per essere il classico horror in grado di deludere le aspettative. Anche quelle del meno esigente. Due sono i riconoscimenti ottenuti dal film: miglior regia e miglior artwork (poster cinematografico); sul secondo condividiamo, ma sul primo restano molte, troppe, riserve. Presentato in anteprima al Toronto After Dark Film, nella prima decade di gennaio 2020 è circolato nelle sale di diversi paesi (Filippine, Russia, Ucraina e, naturalmente, USA) senza tuttavia ottenere esaltanti risultati (460.000 dollari circa). Nonostante tutto (e visti i precedenti) Reginald Teo non demorde, essendo già alle prese su due progetti dello stesso genere (Pale horse e How to make a deal with the Devil).
L'eccessiva verbosità appesantisce ulteriormente l'insieme, con diversi tempi morti a far capolino in un minutaggio già di per sé limitato, e le potenziali dinamiche psicologiche e introspettive nel legame padre-figlio finiscono in secondo piano senza un reale perché, lasciando una sensazione di spaesamento e di un orrore mancato. 041b061a72